Il Tango
Ballo di coppia sensuale, profondamente intenso, basato sulla comunicazione non verbale tra i ballerini, i cui ruoli sono entrambi complementari, e l’improvvisazione, sua caratteristica peculiare.
Noto, soprattutto, per i suoi movimenti indecenti, ad esempio la donna che porta la sua gamba tra quelle di lui.
Il tango nasce in Argentina nella seconda metà dell’800, nei sobborghi del porto di Buenos Aires, dove veniva suonato e ballato nei locali malfamati della città.
Ben presto la dinamicità del valzer non basta più a soddisfare il desiderio di novità di una borghesia alla ricerca di una danza più complessa e ardita, più nervosa e sensibile, più profonda e tormentata, più raffinata e più dinamica, fatta di slanci e arresti, di atteggiamenti improvvisi e di pose significative.
Il tango non tarda ad esplodere anche nei “veglioni rossi” promossi dal movimento socialista.
I veglioni socialisti servivano anche per raccogliere fondi per le classi bisognose e per finanziare giornali e stampa socialista.
L’ingresso dei proletari in pista è sempre accompagnato dal comizio di qualche leader.
“uomini e donne, dobbiamo ritrovarci per sentirci uniti negli ideali.
E voi, donne, signore o popolane, dovete abbandonare la casa per riunirvi con i compagni a ballare. Ci siamo stancati di sentire che la donna che vuole ballare favorisce il peccato, ballate e dimenticate le fatiche della fabbrica e dei lavori di casa”
(Festa da ballo, 12 febbraio 1910, in AsBo, comune di Bologna, carteggio amministrativo, Polizia Municipale, 1910)