“LA SCALA DELLA VITA UMANA”: L’INFANZIA“
Siamo nel primo anno del nuovo secolo e gli organizzatori della Mostra del Carro Agricolo si sono chiesti se fosse il caso di rinnovarsi totalmente, di cambiare pagina immergendosi nel futuro.
Dopo ampia discussione si è ritenuto che fosse ancora importante dare il nostro piccolo contributo per un domani con solide basi nel passato e per un mondo globale dove il piccolo e il particolare è valorizzato.
Ecco dunque la scelta di ripartire “daccapo” nella rivisitazione della civiltà contadina, prendendo in considerazione l’infanzia, quest’anno, l’adolescenza il prossimo anno, l’età adulta l’anno successivo e, quindi, la maturità l’anno dopo ancora.
Il titolo di questo nuovo ciclo di feste, “La scala della vita umana”, è stato ripreso da un dipinto presente in molte case dei primi del novecento, raffigurante I bambini dei contadini vivevano in famiglie patriarcali, a stretto contatto con gli adulti: partecipavano fin da piccoli ai vari momenti lavorativi apprendendo così quella manualità che gli sarebbe in seguito stata necessaria, ma anche quel tessuto di conoscenze, di valori e di superstizioni tipico del loro mondo.
Fra gli attrezzi agricoli è facile rinvenire roncolini, forbici per potare, zappe, ecc.., di piccole dimensioni e dunque adatte ai più piccoli. Ma numerose sono anche le ninna-nanne, le filastrocche, le cantilene, gli indovinelli che gli adulti utilizzavano nella comunicazione con i propri figli anche, e soprattutto, mentre lavoravano insieme.
Ampio spazio era però riservato al gioco: nelle lunghe giornate d’estate avevano molte ore per giocare all’aperto con i fratelli, i cugini e i vicini di casa; senza giocattoli (se non quelli costruiti dal nonno o dal babbo nelle serate invernali) ma con grandi spazi aperti a disposizione, un ambiente conosciuto e sicuro, e tanti materiali offerti dalla natura. Nelle serate invernali potevano invece utilizzare l’ampia cucina e “trafficare” intorno al focolare o sopra al lungo tavolo.
La rappresentazione teatrale di giovedì 11/09/01, scritta, diretta e interpretata dal Clab del Piccolo Carro, ha per titolo “Bravarie da cittini” e vorrebbe rappresentare un piccolo spaccato di questa realtà.
Domenica 14/09/01, nella consueta ambientazione della nostra festa, fra carri agricoli e attrezzi vari, spremitura dell’uva, tessitura, scartocciatura…………vendita ciacce, dolci, cocci,…………..
Saranno allestiti appositi spazi, lungo la strada principale del paese, dove i bambini potranno, sotto la guida di animatori, giocare e cantare “come si faceva una volta”.