LA MOSTRA DEL CARRO AGRICOLO STORIA
Nel 1976, quando è stata organizzata la prima Mostra del Carro, tutti quelli che avevano una età superiore a 15 anni, avevano vissuto direttamente , gli ultimi anni di un mondo che stava scomparendo.
Stava scomparendo la Famiglia patriarcale e la Mezzadria.
Nei tradizionali lavori dei campi era arrivata finalmente la meccanizzazione, liberando gli agricoltori da una fatica infinita, che fino allora li aveva modellati nel corpo e temprati nell’anima.
Per un secolo quattro generazioni intere hanno lottato giorno dopo giorno contro una vita che pareva senza possibilità di riscatto, hanno amato e rispettato una terra che altri possedevano, hanno fatto conto solo sulle loro forze fisiche e sulla solidarietà di vicini con la loro stessa sorte, costretti a soffocare la gioia di un figlio, se era femmina.
Tra una semina e una battitura hanno combattuto due guerre e sperato una vita migliore.
Ma già da lontano si sentiva il rumore del Landini e prima ancora di vederlo era già un amico. Un amico con il cuore d’acciaio e il tiro possente.
Altri amici nella Stalla, in cambio di un po’ di fieno, erano sempre pronti a dare una mano,
perché l’amico dal cuore d’acciaio e dal tiro possente si fermava per poco tempo, ma quando arrivava era veramente una grande festa, quasi fosse il Figliol prodigo.
Il respiro prepotente quasi si sentiva nell’aia anche il giorno dopo, nascosto nella Paglia o nelle capanne della Lolla.
Per un secolo non hanno scoperto cosa fosse il superfluo, perché l’essenziale era la loro ricchezza. Nel vento c’erano le previsioni del tempo e nel tramonto la promessa del riposo, nella vita di tutti i giorni il rispetto della natura ,dei suoi tempi e ritmi, non perché imposto da una legge ma dalla coscienza di esserne parte, nel bene e nel male.
Gli anni sessanta e settanta hanno spazzato via quel mondo già troppo vecchio ,senza rimpianti, ma come spesso accade quando si cambia casa, approfittando del trasloco, si butta via anche qualcosa che potrebbe servire nella casa nuova.
Forse è questo concetto, l’anima della Mostra del Carro, la paura di aver perso per sempre un paio di zoccoli, o quel fiasco impagliato dal nonno, che ci facciano ricordare e riflettere su quanta fatica, sacrificio e privazioni sono serviti per darci la possibilità di una vita dignitosa, dove anche il superfluo fosse un diritto.
Dove anche i Figli dei Contadini potessero studiare, una vita dove avere figlie femmine non volesse dire perdere il lavoro.
L’attaccamento a questa Festa, forse è anche un modo per ringraziare, forse anche un riscatto, forse anche illudersi di saldare un debito, ma certo è che già da lontano sento il rumore del Landini e prima ancora di vederlo è già un amico , un amico dal cuore d’acciaio e dal tiro possente, si fermerà per poco tempo, lo so’,ma sarà una grande Festa, e non solo sull’aia.
IN SINTESI:
In questi anni “ La Mostra del Carro Agricolo “ si è caratterizzata particolarmente
per alcuni aspetti :
- Ciacce con l’uva secca
- Ciacce calde con prosciutto
- Gastronomia a tema
- Vino dolce
- Ricostruzioni di ambienti
- Ricostruzione di momenti di lavoro
- Animazione del Pomeriggio
- Teatro in dialetto
- Coinvolgimento di persone esterne
Da considerare che per la realizzazione della Mostra normalmente sono necessarie circa 260 persone e 2 mesi di lavoro preparatorio.
LA MOSTRA DEL CARRO AGRICOLO: UNA FESTA DI TUTTA UNA FRAZIONE
Fin dall’inizio, non c’è stato un Comitato specifico per la Mostra del Carro Agricolo, ma tutto è andato in automatico, con l’apporto volontario e spontaneo di idee e lavoro, confrontandosi prima con interminabili riunioni, con discussioni appassionate e, a volte, con forti divergenze; ma sempre con l’entusiasmo e la volontà di andare avanti, con la consapevolezza che questa Festa è per noi una grande opportunità per dire all’esterno “ ci siamo anche noi” , oltre che una Palestra formidabile per allenarci internamente al confronto, allo scambio di idee, al rispetto di vedute diverse.
Una palestra dove una piccola Frazione composta da singoli, si allena ad essere un gruppo unito, condividendo scelte, impegni, sconfitte e vittorie. Il non avere un Comitato ristretto ha forse aiutato tutti a sentirsi responsabili e protagonisti.
STRUTTURA DELLA MOSTRA DEL CARRO AGRICOLO
- Periodo di Riferimento : Dal 1900 ai giorni Nostri
- Scelta di un Tema ogni anno diverso
- Documentazione scritta sul Tema scelto ( preliminare ) e Ricerca Storica
- Ricostruzione di Ambienti e Lavorazioni con Accessori e Strumenti Originali
- Animazione del pomeriggio della Festa, con Personaggi in costume
- Separazione della Zona Ricostruzione dalla Zona Commerciale
- Divieto di ingresso, all’interno della zona Festa , a venditori ambulanti non attinenti al Tema
- Dibattiti – Teatro – Cene - attinenti al Tema Scelto
Temi scelti dal 1990 cioè dalla 15° edizione in poi:
1990 Il Lavoro nei Campi
1991 Le Stagioni
1992 Il Costume : gli Abiti dal 1800 al 1950
1993 Gastronomia : Le Taverne
1994 Il Matrimonio
1995 Il Giorno della Fiera e il Bandito Nicche
1996 Il Gioco
1997 La Scuola
1998 Il Sacro e lo Scaramantico
1999 La Politica “ 1946 - 1948
2000 100 Anni da Contadino
2001 La Scala della Vita : L’Infanzia
2002 La Scala della Vita : La Giovinezza
2003 La Scala della Vita : L’Età Adulta
2004 La Scala della Vita : La Vecchiaia
2005 La Donna nella Civiltà Contadina
2006 L’Accoglienza nella Civiltà Contadina
2007 Il Mercato
2008 Ritorno alle Origini
2009 La Musica nella civiltà contadina
2010 Il Ballo nella civiltà contadina
2011 Il Gioco nella civiltà contadina
2012 Il Teatro nella civiltà contadina
2013 Feste, riti e ricorrenze nella civiltà contadina
2014 Ma tu da chi è arpreso?
2015 Il carro Agricolo nell'anno dell'EXPO
2016 La parola data
2017 Uomini e animali nella realtà Contadina
2018 Da un Pugno di Grano